domenica 22 maggio 2016

Voucherizzati del terzo millennio


Ci dicono: la scuola deve essere finalizzata all'inserimento nel mondo del lavoro. La scuola deve "servire" a trovare un posto di lavoro. ecc. ecc.
La parola di moda oggi è "voucher" che per l'INPS è la traduzione di 'buoni lavoro'. Ricorrono all'inglese perché evidentemente chiamare "buono" questa forma di lavoro appare sarcastico come nel caso della "Buona Scuola", "bonus insegnanti", "bonus giovani" ecc. ecc. Un'onda di "bontà" che si abbatte e sommerge l'universo sociale a sua insaputa.
Siccome non possiamo parlare di "buonismo" che susciterebbe facili ironie parleremo di "voucherismo" e "voucherizzazione".
Se il voucherismo è il futuro, è il fenomeno emergente (non la chiamavamo prima "precarietà"?) che pervade sempre più i rapporti di lavoro e qualifica gran parte delle occupazioni cui saranno destinati i nostri giovani a che serve, mi chiedo, dannarsi l'anima e mettere in scena quella che in molti casi si prospetta come una vera e propria sceneggiata che va sotto il nome di "alternanza scuola-lavoro"? Quale lavoro? La voucherizzazione avanza in modo inarrestabile (non doveva servire a combattere proprio la precarietà e il nero?) e pervade tutti i settori sostituendo il lavoro stabile e qualificato con quello precario, ripetitivo e di bassa qualificazione?
Per il lavoro voucherizzato che studi occorrono, quali competenze, quali conoscenze? Aggiungeremo al curricolo scolastico una nuova materia che chiameremo "Voucherismo"? Quali bisogni formativi la scuola dovrebbe prevedere per quell'operaio del filmato che aziona meccanicamente sempre e quasi solo la mano per serrare/aprire la forbice da potatura? Dove, in quale azienda dovremmo fargli svolgere corsi di alternanza scuola-lavoro? Le scuole dovranno rivolgersi a qualche caporale?
Con il dilagare del fenomeno della vuocherizzazione assistiamo ad una più moderna(?) mutazione antropologica. Dopo la generazione dei "nativi digitali" ai quali bastano e avanzano solo i polpastrelli degli indici delle mani per picchiettare sulla tastiera assistiamo all'avvento delle nuove generazioni che chiameremo dei "nativi vuocherizzati". A gran parte di questi non basteranno i polpastrelli degli indici per lavorare, avranno bisogno di tutta la mano, di tutto l'apparato muscolo scheletrico.
Ma questo film non l'avevamo già visto nel secolo scorso?


"Il boom dei voucher" Il servizio di Filippo Barone a Ballarò

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