Anche le parole, come le formiche, nel loro piccolo a volte si incazzano e possono rivoltarsi contro chi le usa con cattive intenzioni.
Supplentite è un neologismo inventato
dal presidente del consiglio Matteo Renzi. E' un composto della
parola supplente con l'aggiunta del suffisso -ite molto usato in
medicina e che di solito si accompagna ad un organo del corpo umano
per indicarne uno stato patologico, infiammatorio, degenerativo,
disfunzionale, pericoloso per l'intero organismo, talvolta anche per
la collettività nel caso comporti contagio. Questa parola richiama
per similitudine altre parole come otite, faringite, polmonite,
pleurite, meningite ecc.
Supplentite ha un orizzonte di senso
ambiguo. Essa può essere riferita tanto al supplito quanto al
supplente che condividono la stessa derivazione verbale di cui l'uno
è participio passato, l'altro è participio presente.
Se la supplentite viene riferita e
addebitata al supplito questo viene accusato in pratica di un'altra
malattia, l'assenteismo. In questo caso il supplito viene
pregiudizialmente considerato un finto malato, un vagabondo
scanzafatiche al quale non va di lavorare, un profittatore delle
leggi che tutelano la salute. Questo pregiudizio impedisce di
considerare l'ammalato una persona che sta semplicemente male, che
non può, anzi non deve andare a scuola perché ciò gli viene
impedito da una diagnosi/prognosi medica in base al diritto
costituzionale a preservare la propria salute per sé e per la
società, per il banale fatto che un lavoratore in buona salute sia
da preferire ad uno malato, pericoloso, impossibilitato, persino
morto.
Nel caso la supplentite venga riferita
al supplente che ne sarebbe la causa, l'oltraggio alla persona e al
lavoratore diviene più grave in quanto il supplente viene
considerato un agente patogeno, una sorta di virus che cammina, si
diffonde, contagia il corpo scolastico e la cui cura produce danni
irreversibili all'amministrazione causandone il malfunzionamento, la
crisi, il collasso.
Trattandosi di una malattia, di uno
stato anomalo e alterato dell'organismo della scuola, sia nel caso
essa sia causata dal supplito, sia nel caso sia causata dal
supplente, allo stato attuale sono state indicate due tipologia di
cura.
Una cura è prescritta dalla Corte
europea secondo la quale non ha senso parlare di supplenti dopo 36
mesi di servizio anche non continuativo. Dopo questo periodo il loro
status di diritto finisce di essere anomalo, temporaneo e il
supplente deve essere assunto a tempo indeterminato, cessando così
di essere supplente a vita (supplentite) e precario.
L'altra cura è quella praticata
dall'inventore della parola supplentite e dal suo governo. Essa
consiste in questo: siccome la supplentite è uno stato anormale,
riguardando solo una parte della categoria, si fanno diventare tutti
supplenti e così essa rientra nella normalità della vita
professionale dei docenti.
E' come se si curasse l'influenza
facendo ammalare tutti. L'influenza, come la supplentite,
rientrerebbe nello stato di normalità vissuta da tutti e quindi non
sarebbe più considerata una malattia.
Tutti ammalati, nessun ammalato. Tutti
supplenti, nessun supplente.
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